07 giugno 2019

LA PRIMA GIORNATA MONDIALE DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Oggi, 7 giugno 2019, si celebra per la prima volta la "Giornata mondiale della sicurezza alimentare".

Si tratta di un'occasione per ricordare i benefici del cibo sano e sicuro e un'opportunità per tutti di riflettere su qualcosa che spesso diamo per scontato: la sicurezza degli alimenti.

Il cibo non sicuro causa nel mondo sia malattie di origine alimentare (MTA) che ingenti costi economici. Secondo le stime globali dell’OMS, infatti, ogni anno una persona su dieci si ammala per aver ingerito del cibo contaminato da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche; inoltre 420.000 persone, tra cui 125.000 bambini al di sotto dei cinque anni, muoiono a causa di queste malattie.

Obiettivo della giornata è promuovere  la corretta informazione dei cittadini e la loro consapevolezza in merito agli aspetti di sicurezza e di affidabilità del nostro sistema ufficiale dei controlli degli alimenti, con particolare attenzione alle conseguenze degli alimenti non sicuri sulla salute a livello globale.

In Italia il Ministero della Salute è l'Autorità competente per la sicurezza alimentare e con le sue diverse articolazioni (Regioni, Aziende Sanitarie Locali - con i servizi veterinari e di igiene degli alimenti, Istituto Superiore di Sanità e Istituti Zooprofilattici Sperimentali) dispone di un’eccellente organizzazione a garanzia della sicurezza degli alimenti lungo tutta la filiera, dai campi alla tavola e della salute dei cittadini italiani, europei e dei Paesi destinatari delle numerose esportazioni nel settore agro-alimentare. Questa attività è, inoltre, potenziata dall'attività di altri organi di controllo come i Carabinieri per la tutela della salute (NAS), Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari (NAC), Capitaneria di Porto, MIPAAF-ICQRF, Guardia di Finanza, ecc. (per ulteriori informazioni sul numero dei controlli, clicca QUI).

Per quanto riguarda l'ASL TO5, la programmazione dei controlli sulla sanità degli animali, delle piante e la sicurezza degli alimenti, è prevista dai Regolamenti Europei ed è definita a livello nazionale con il Piano Nazionale Integrato dei controlli sulla sicurezza alimentare (PNI). Sulla base di tale piano, la Regione Piemonte ha definito il Piano Regionale Integrato per i controlli sulla sicurezza alimentare (PRISA) 2015-2018 dalla quale scaturisce il piano dei controlli annuale per le ASL piemontesi (per ulteriori informazioni, consulta la programmazione e la rendicontazione dei controlli nell'ASL TO5).

In occasione della prima "Giornata mondiale della sicurezza alimentare" sono anche stati pubblicati i risultati di un nuovo sondaggio Eurobarometro sui rischi associati agli alimenti curato dall'EFSA ed effettuato su scala europea. Ciò che emerge è che la maggior parte degli europei (il 55%) ha un alto livello di conoscenza dei temi che riguardano la sicurezza alimentare e due terzi ha cambiato il proprio comportamento dopo aver ricevuto informazioni su un rischio alimentare. Quando la sicurezza alimentare è un dato di fatto, non vi è una singola preoccupazione che predomina in tutti i Paesi dell’UE. Tuttavia vi sono alcune questioni che emergono con maggiore frequenza in 20 o più Stati membri dell'UE:

  • l'uso improprio degli antibiotici, ormoni e steroidi negli animali da allevamento (44%), 
  • residui di pesticidi negli alimenti (39%),
  • inquinanti ambientali nel pesce, nella carne o nei latticini (37%),
  • additivi alimentari (36%).

Queste erano anche tra le principali preoccupazioni segnalate dall'Eurobarometro del 2010 sulla sicurezza alimentare (il CeIRSA aveva pubblicato un articolo a tal proposito). Tuttavia gli europei sembrano meno preoccupati di prima su questioni come gli OGM, mentre questioni nuove come le microplastiche appaiono per la prima volta sul radar della sicurezza alimentare.

La fiducia nelle autorità nazionali (60%) e nelle istituzioni dell'Unione europea (58%) è piuttosto elevata e in linea con i risultati del 2010. Il rapporto evidenzia però che gli europei hanno una comprensione piuttosto limitata del funzionamento del sistema di sicurezza alimentare dell'UE.

Lo studio ha rivelato notevoli differenze tra i Paesi dell'UE, catturate in dettaglio nel rapporto e riassunte per tutti i 28 Stati membri dell'UE in apposite schede informative (consulta la scheda dell'Italia).

Sebbene la fiducia dei consumatori per le informazioni sui rischi legati agli alimenti sia risposta in massimo grado negli scienziati (82%), c'è ancora molto lavoro da fare: dobbiamo tenere il passo con le preoccupazioni e i comportamenti degli europei, come previsto dalla recente riforma della legislazione alimentare generale.

Leggi Eurobarometro 91.3: Rapporto sulla sicurezza alimentare nell'UE

Consulta le Mappe delle preoccupazioni in tema di sicurezza alimentare nei Paesi dell'UE