10 giugno 2021

ANALISI DEI DATI SULLA SPERIMENTAZIONE DI ALLEVAMENTO DI SUINI CON LA CODA INTEGRA IN REGIONE PIEMONTE

In Italia, dal 13 al 17 novembre 2017, è stato condotto un audit pianificato della DG Salute e sicurezza alimentare della Commissione europea inteso a migliorare l’attuazione e l’applicazione della direttiva 2008/120/CE, che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini nell’UE.  replica watches

Una delle raccomandazioni contenute nella relazione finale dell'audit, rivolte alle autorità italiane e finalizzate a porre rimedio alle carenze individuate, prevedeva delle sperimentazioni per valutare l’impatto derivante dall’introduzione negli allevamenti di suini di animali con la coda integra.

Al fine di ottemperare alle indicazioni ministeriali, elaborate al fine di dare attuazione alle raccomandazioni dell'FVO, in Piemonte è stata organizzata una raccolta dei dati, attraverso la predisposizione di un questionario online volontario messo a disposizione dei veterinari ASL e dei veterinari liberi professionisti che seguono gli allevamenti suinicoli piemontesi.

Per disporre di un quadro il più possibile esaustivo sono state analizzate in primo luogo la normativa europea e nazionale sul benessere nell’allevamento suinicolo e le attività previste dal Ministero della Salute con il Piano di azione nazionale finalizzato alla prevenzione del ricorso al taglio delle code.

In tale contesto è stato effettuato un riesame delle risultanze degli audit condotti dal FVO sulla stessa tematica in altri Paesi europei, con l’analisi delle risposte fornite dagli stessi alla Commissione Europea a fronte delle raccomandazioni formulate. Da queste valutazioni, è stato possibile realizzare un confronto tra la situazione italiana con quella di altri Paesi europei, in termini di strategie messe in atto nella prevenzione della morsicatura della coda e il taglio della coda.

Dalla analisi dei questionari compilati riportanti i risultati delle sperimentazioni, in un numero significativo di allevamenti suinicoli piemontesi, sono emerse, in seguito all’introduzione di piccoli gruppi di suini a coda integra, una serie di problematiche collegate al benessere animale e al peggioramento di parametri di tipo economico/gestionale e commerciale che hanno evidenziato la necessità di ulteriori approfondimenti. Nello specifico, in oltre i due terzi delle prove, i veterinari compilatori hanno segnalato un aumento significativo delle lesioni da morsicatura delle code, della mortalità e degli scarti, con conseguente incremento dell’utilizzo di farmaci e relative perdite economiche.

Il mandato di introdurre piccoli numeri di suini con la coda integra è risultato di difficile applicazione in quanto sono state evidenziate difficoltà nell’approvvigionamento di animali con la coda integra da Danimarca, Olanda e Spagna, Paesi che sono tra i maggiori produttori di suini a livello europeo e che continuano ad avere in prevalenza un allevamento tradizionale. La disponibilità da parte di questi Paesi di suini con la coda integra risulta limitata e legata a filiere di allevamenti biologici o free-range, con costi di acquisto che risultano incompatibili con l’allevamento convenzionale.

Sono emerse alcune considerazioni legate alle valutazioni di impatto economico e sul benessere dell’allevamento convenzionale di suini a coda integra. Non possono inoltre essere ignorate le decisioni assunte a livello nazionale riguardanti l’approccio adottato per le filiere avicole dove, proprio alla luce di valutazioni di impatto economico e costo beneficio, sono consentite alcune mutilazioni (eliminazione degli abbozzi ungueali nelle tacchine o la debeccatura), non molto diverse da quelle dell’allevamento suinicolo.

I risultati delle attività svolte, con il coordinamento della Direzione Sanità e Welfare, settore Prevenzione e Veterinaria della Regione Piemonte e il coinvolgimento di diverse figure professionali appartenenti al  CeIRSA, ai Servizi Veterinari dell’ASL TO3, ASLCN1, ASL TO4 e ASL TO5, all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, all’Università degli Studi di Torino (Dipartimento di Scienze Veterinarie e Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari) e dei veterinari liberi professionisti, sono state riassunte in un documento che verrà sottoposto ai decisori regionali e nazionali al fine di contestualizzare le indicazioni operative sul Piano di azione nazionale per il miglioramento dell’applicazione del D.Lgs 122/2011.

La scelta della Regione Piemonte resta orientata a continuare e migliorare la raccolta dei dati sulle morsicature delle code e sui danni collegati, sia in allevamento che al macello, aumentando l’impegno ed il ruolo della Sanità pubblica veterinaria, supportando gli allevatori e i veterinari aziendali nelle scelte per il miglioramento sostenibile del benessere dei suini e collaborando con le associazioni dei produttori per individuare delle soluzioni che consentano di valorizzare le produzioni che per scelta stanno già allevando animali con la coda integra.

Leggi il documento “Analisi dei dati sulla sperimentazione di allevamento di suini con la coda integra in Regione Piemonte”