04 febbraio 2021
I CONTROLLI SULLA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI IN ITALIA: PUBBLICATI I DATI DELLE ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2019
Il Ministero della Salute ha recentemente pubblicato la Relazione annuale 2019 al PNI.
La relazione fornisce un quadro di insieme dei risultati delle attività svolte direttamente sulle produzioni alimentari e di quelle relative ad altri ambiti di interesse che, direttamente o indirettamente, possono influenzare il livello di sicurezza delle produzioni agroalimentari e zootecniche. Tale principio è alla base del PNI (Piano Nazionale Integrato dei controlli sulla sicurezza alimentare), che delinea l'intero Sistema dei controlli ufficiali in materia di alimenti, mangimi, sanità e benessere animale, sanità delle piante e ambiente.
In Italia i controlli sulla sicurezza degli alimenti vengono svolti da diversi organi di controllo: i Servizi Veterinari e di Igiene degli Alimenti (SIAN) delle Aziende Sanitarie Locali in qualità di Autorità Competente Locale per la sicurezza alimentare, l'Ispettorato centrale repressione frodi del Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, i reparti specializzati del Comando Carabinieri, le Capitanerie di porto e la Guardia di Finanza, i Posti di ispezione frontaliera (PIF), gli Uffici di Sanità Marittima Aerea di Frontiera (USMAF), l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nonché l'Istituto Superiore di Sanità ed i Laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali per l'esecuzione delle analisi sui campioni prelevati.
I dati relativi ai controlli effettuati in Italia nel 2019 per garantire la sicurezza degli alimenti sono riportati nell'infografica al fondo.
Il sistema di Controlli Ufficiali in Italia ha mantenuto nel complesso, anche nel 2019, il trend positivo degli anni precedenti con un progressivo adeguamento ai Regolamenti comunitari del “Pacchetto Igiene” ispirati al principio della valutazione del rischio i. La nuova sfida è quella di adeguare il sistema dei Controlli Ufficiali alle novità introdotte dai Regolamenti del cosiddetto “Pacchetto salute degli animali e delle piante”, incluso il Reg.UE 2017/625 (che ha abrogato il Reg.CE 882/2004) e che è diventato attuativo il 14 dicembre 2019.
Nel 2019, le Aziende Sanitarie Locali (ASL) hanno controllato 110.417 attività produttive (163.140 nel 2018). A questi controlli sono seguiti 9.177 sanzioni, 569 notizie di reato e 1.601 sequestri. In particolare, il maggior numero di sanzioni si sono riscontrate nelle attività relative alla ristorazione pubblica (4.143 sanzioni, 127 notizie di reato e 365 sequestri su 95.504 ispezioni) e il commercio al dettaglio di alimenti e bevande (4.143 sanzioni, 151 notizie di reato e 223 sequestri su 62.121 ispezioni).
Per quanto riguarda le analisi su alimenti, bevande e materiali a contatto con alimenti, sono stati prelevati 45.550 campioni sui quali sono state effettuate 126.590 analisi e rilevati 929 esiti non conformi.
Il Ministero della Salute ha collaborato con il Nucleo anti-sofisticazione del Comando Carabinieri per la tutela della salute (NAS) che, nell’anno 2019, ha eseguito 53.792 controlli, di cui 31.938 nei settore della sicurezza alimentare. Le verifiche hanno portato al riscontro di 11.695 non conformità con 11.794 segnalazioni di operatori del settore all’Autorità amministrativa, 1.780 all’Autorità giudiziaria, nonché all’arresto di 47 persone.
L’attività di controllo sui prodotti importati è stata espletata attraverso il coordinamento degli uffici periferici del Ministero della Salute, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’ICQRF del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha contribuito con ispezioni e analisi nell’ambito della lotta alle frodi alimentari e della qualità merceologica.
Tra i principali elementi riscontrati nel 2019 che necessitano un miglioramento:
- permane la criticità, già individuata in passato, legata al ritardo dell’invio dei contributi da parte di un significativo numero di AC e/o Amministrazioni. Tale criticità rende difficile conciliare la necessità di approfondimento ai fini della analisi con il rispetto dei tempi di consegna della Relazione stessa;
- è necessario a garantire una sostanziale armonizzazione delle attività di CU a livello regionale/territoriale con quanto definito su base nazionale;
- è necessario proseguire nella erogazione di idonei percorsi di informazione/ formazione/ condivisione e coordinamento per il personale coinvolto a tutti i livelli nei Controlli Ufficiali. Di fondamentale importanza sarà garantire adeguate attività in relazione alle novità introdotte dal Reg.UE 2017/625 (e da atti delegati e d’esecuzione);
- i dati delle sorveglianze speciali (salmonellosi, listeriosi, campilobatteriosi, infezioni da Escherichia coli VTEC, shigellosi, yersiniosi) non rientrano nella rendicontazione del PNI. Sarebbe auspicabile l’ufficializzazione di tali attività, non solo per poter onorare il debito informativo nei confronti dell’ECDC e dell’EFSA, ma anche per poter raccogliere dati più puntuali e completi, utili per una valutazione dell’efficacia dei programmi di controllo e per il rilevamento dei focolai epidemici;
- in relazione ai pericoli chimici e ai correlati rischi per la salute umana, si auspica l’introduzione di idonei sistemi informativi per la gestione degli incidenti riguardanti la sicurezza degli alimenti, soprattutto per le sostanze che possono indurre manifestazioni di carattere acuto (ad es. allergeni, istamina).