15 luglio 2020

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO E LA SICUREZZA ALIMENTARE

Un’equipe internazionale, capeggiata dall’EFSA, ha sviluppato una metodologia per individuare e definire i rischi emergenti per la sicurezza di alimenti e mangimi, la salute di piante e animali e la qualità nutrizionale legati al cambiamento climatico. L'approccio - denominato CLEFSA (CLimate change and Emerging risks for Food Safety) è descritto nel rapporto appena pubblicato dall'EFSA "Il cambiamento climatico come driver dei rischi emergenti per la sicurezza di alimenti e mangimi, la salute delle piante e degli animali e la qualità nutrizionale".

Il progetto fornisce un elenco di problematiche/rischi emergenti potenzialmente collegati ai cambiamenti climatici e caratterizza tali problematiche/rischi in termini di impatto potenziale, probabilità di emergere, altri criteri qualificanti, indicatori degli effetti dei cambiamenti climatici e delle incertezze associate.

Le categorie identificate di competenza dell'EFSA sono le seguenti:

  • Pericolo biologico per la salute umana: In questa categoria sono emerse 25 problematiche che potrebbero presentarsi in un futuro prossimo. Tra queste, quelle che hanno una maggiore probabilità di insorgenza sono, in ordine: Vibrio spp., Campylobacter spp., Norovirus e Cryptosporidium spp.;
  • Salute e benessere animale: Per questa area sono state identificate 34 problematiche, principalmente legate alla presenza di vettori (Leishmania, Febbre della Valle del Rift, presenza di insetti dei generi Culex e Aedes, ecc.);
  • Salute delle piante: Le 17 problematiche identificate, ad eccezione della Spodoptera frugiperda e del brusone (fungo del riso), hanno tutte un’alta probabilità di insorgenza con grave impatto in un prossimo futuro. Tra queste ci sono Xylella fastidiosa e la mosca dell’olivo (Bactrocera oleae);
  • Contaminanti: In questa categoria ritroviamo tossine algali (es. acido domoico), tossine di alcune specie ittiche (es ciguatossina o tetraodontotossine), aflatossine, materiali plastici e metalli pesanti.
  • Qualità nutrizionale: In questa categoria ritroviamo la carenza di micronutrienti, correlata a livelli più bassi di micronutrienti osservati nelle piante, a seguito di maggiori concentrazioni atmosferiche di CO2.

Leggi la sintesi a cura del CeIRSA