11 marzo 2013
RADIOATTIVITA' NEI CINGHIALI IN VALSESIA: PROBABILMENTE ANCORA UN'EREDITA' DI CHERNOBYL
La Regione Piemonte dispone a partire dal 1987 di una efficiente rete di monitoraggio della radioattività ambientale, gestita dall’Agenzia Regionale per L’ambiente (ARPA), ottenuta tramite campionamenti di matrici ambientali e alimentari. A partire dal 2006 è stata inoltre installata una rete di monitoraggio della radiazione gamma in grado di operare in tempo reale: si tratta di una serie rivelatori Geiger-Mueller distribuiti su tutto il territorio regionale, in grado di rivelare tempestivamente l’eventuale aumento dei livelli di radioattività atmosferica, possibile indizio di incidenti nucleari di origine anche remota. I controlli effettuati dopo l’incidente nucleare di Chernobyl, hanno evidenziato una distribuzione dei radioisotopi, ed in particolare del Cesio 137 (Cs 137) non omogenea sul territorio regionale. La presenza di questo radioisotopo nell’ambiente ha delle ricadute su alcuni tipi di alimenti quali i funghi, il latte vaccino e caprino, provenienti da animali in alpeggio o alimentati con foraggio fresco, il miele e le carni degli animali selvatici (cinghiali e caprioli) che crescono o vivono nelle aree più contaminate, in prevalenza montane, dove la piovosità al momento dell’incidente della centrale nucleare Ucraina è stata maggiore. Si tratta di una situazione in linea con quella rilevata in altri Paesi Europei esposti alla nube radioattiva di Chernobyl, che risulta di grande interesse dal punto di vista radioecologico. I recenti controlli svolti dall'Istituto zooprofilattico del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta, hanno evidenziato valori di contaminazione, superiori a quelli rilevati dalla rete di monitoraggio, in alcuni cinghiali cacciati nell'area della Valsesia. La ridotta esposizione dei consumatori, legata a un numero limitato di animali con livelli più elevati di concentrazione di Cs 137 e a un consumo limitato, su base annua, delle carni di cinghiale, non desta preoccupazioni per la salute dei cittadini. Sono in ogni caso in corso verifiche per capire l'estensione del problema ed eventualmente prevedere, per le aree a maggior rischio, controlli specifici.
Comunicato dell'ARPA Piemonte 11 marzo 2013
La radioattività ambientale in Piemonte. Rapporto anni 2006-2009. ARPA Piemonte