01 febbraio 2011

APPROVATO DALLA COMMISSIONE AGRICOLTURA IL DISEGNO DI LEGGE CHE INTRODUCE L'OBBLIGO PER LE IMPRESE ITALIANE DELL'ETICHETTATURA SULL'ORIGINE DEI PRODOTTI ALIMENTARI

La Commissione Agricoltura della Camera ha varato definitivamente all'unanimità in sede legislativa il disegno di legge sull'etichettatura che rende obbligatoria, per le imprese italiane, l'indicazione dell'origine sui prodotti alimentari oltre alla altre indicazioni previste dalla normativa già vigente. 

In base al nuovo provvedimento, i prodotti alimentari trasformati dai produttori nazionali, dovranno riportare in etichetta l'indicazione del luogo in cui è avvenuta l'ultima trasformazione sostanziale e del luogo di coltivazione e allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata nella preparazione o nella produzione dei prodotti.

Con successivi decreti dei Ministri delle politiche agricole e dello Sviluppo economico, saranno definiti: i prodotti alimentari soggetti all'obbligo di etichettatura di origine, relativamente a ciascuna filiera; il requisito della prevalenza della materia prima utilizzata; le modalità dell'etichettatura di origine; le disposizioni sulla tracciabilità dei prodotti agricoli di origine o di provenienza del territorio nazionale. Sono inoltre dettate sanzioni amministrative pecuniarie per la commercializzazione di prodotti in violazione degli obblighi di etichettatura.

All'esultanza delle associazioni che hanno voluto introdurre questo tipo di etichettatura, in primis la Coldiretti, si contrappongono i dubbi dei giuristi circa la reale applicabilità di questa norma, che rischia di incontrare, sul suo cammino, una parziale bocciatura dalla Comunità Europea che tende a garantire il libero scambio delle merci tra gli stati membri, senza elementi discriminatori che possano favorire o sfavorire i comparti produttivi degli uni o degli altri.

Perplessità emergono anche da parte di esperti in relazione alle difficoltà che potranno manifestarsi nell'individuare la materia prima prevalente, come discriminare l’ultima trasformazione sostanziale, fino ad arrivare ai dubbi su come gestire, per esempio, un prodotto il cui ingrediente caratterizzante sia diverso dalla materia prima prevalente, ecc..., il tutto con il rischio, nell'attuale sistema dei controlli in cui sono coinvolti numerosi enti non sempre coordintati tra loro, di aumentare la burocrazia, i contenziosi per le micro e piccole imprese nazionali aumentando i costi di produzione e creando maggiori confusioni e preoccupazioni tra i consumatori.