03 marzo 2010

VEGETARIANI PER PAURA?

La scelta di adottare una dieta vegetariana è da rispettare mentre non è condivisibile creare allarmismo ingiustificato per modificare le abitudini alimentari dei cittadini.

Il problema recentemente sollevato dalla Lega Anti Vivisezione (LAV) di un impiego eccessivo degli antibiotici negli allevamenti è serio anche per le ricadute sull’insorgenza delle resistenze nei confronti di  microrganismi che possono poi essere trasmessi all’uomo ed è per questo che l’U.E. ed il nostro Paese hanno adottato misure di controllo particolarmente restrittive. Patek Philippe Replica

Dal 2006 nell’UE, al contrario di quello che avviene negli Stati Uniti e nel resto del mondo, è vietato l’impiego di antibiotici come additivi nei mangimi per incrementare la crescita degli animali e in Italia il controllo sul corretto utilizzo terapeutico degli antibiotici negli allevamenti italiani avviene da parte dei medici veterinari delle ASL che effettuano verifiche negli allevamenti e al momento della macellazione negli animali da reddito.

  L’elevato numero dei controlli effettuati anche dalle forze dell’ordine e l’accresciuta consapevolezza degli allevatori hanno consentito, come si evince dalla relazione  sul piano nazionale residui 2008 della Direzione Generale sicurezza alimenti e nutrizione del Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1146_allegato.pdf ), di raggiungere percentuali di positività per la presenza di antibiotici nelle carni estremamente ridotte.  Inoltre, la presenza dei veterinari ispettori presso i macelli, rende possibile l’immediata esclusione dal consumo umano delle carni contaminate evitando che arrivino nel piatto del consumatore.  Il  rischio chimico in questo momento alla luce dell’ultimo rapporto del Ministero della salute sui controlli effettuati per l’anno 2007, è probabilmente maggiore con il consumo di frutta e verdura che hanno evidenziato la presenza di residui di trattamenti, seppur inferiori ai limiti di legge e quindi regolarmente commercializzate e consumate, rispettivamente nel 47% di campioni di frutta e di nel 15,3% dei campioni di ortaggi (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_950_allegato.pdf).

 Per quanto riguarda l’antibiotico resistenza il problema principale non è legato all’uso degli antibiotici in zootecnia ma è rappresentato dall’abuso degli antibiotici in umana. 

 "La resistenza agli antibiotici rappresenta una della maggiori minacce alla salute pubblica nell’Unione europea e uno dei settori di lavoro prioritari per l'ECDC. La principale causa di resistenza agli antibiotici negli esseri umani è tuttora il ricorso ad antibiotici in medicina umana. Se si continuano a usare gli antibiotici in modo scorretto ed eccessivo, perderemo i mezzi per curare le malattie infettive gravi”, ha infatti dichiarato Dominique L. Monnet, esperto di grado superiore e coordinatore del settore “Resistenza agli antimicrobici e infezioni associate all’assistenza sanitaria” dell’ECDC. (http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/biohaz091116.htm).

 Il nostro Paese è tra quelli a maggior rischio in questo settore. I dati relativi al consumo degli antibiotici analizzati dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e presentati nel 1° Rapporto Osmed dedicato agli antibiotici, mostrano come il consumo di questa classe di farmaci continui a crescere e come l'Italia sia uno dei Paesi europei con il più alto consumo di antibiotici preceduta solo dalla Francia e da Cipro. (http://www.salute.gov.it/dettaglio/phPrimoPianoNew.jsp?id=263; http://www.iss.it/anti/)

 Chi sceglie la dieta vegetariana dovrebbe quindi farlo liberamente sulla base di valutazioni etiche o di scelte nutrizionali senza lasciarsi condizionare da ingiustificati allarmismi legati a potenziali pericoli delle carni.

  Leggi il comunicato della LAV