09 dicembre 2008

CARNE SUINA CONTAMINATA DA DIOSSINA


Approfondimento
PCB e Diossine: un rischio alimentare

Cosa sono i PCB?
PCB è l’abbreviazione di policlorobifenili, composti chimici contenenti cloro utilizzati in passato  nella sintesi di antiparassitari, erbicidi, preservanti del legno, vernici, solventi, disinfettanti, come plastificanti nella produzione di adesivi e come fluidi dielettrici nei condensatori e nei trasformatori elettrici, ed ancora oggi utilizzati per alcuni processi industriali. Best Replica Watches

…e le diossine?
Le diossine possono essere a loro volta “contaminanti” (in tracce) dei PCB: si possono formare durante  l’utilizzo dei PCB o essere presenti nel prodotto iniziale. Le diossine si presentano come molecole inodori, resistenti alle alte temperature (800 °C), poco biodegradabili, insolubili in acqua ma solubili nel grasso. Per le loro proprietà sono in grado di persistere a lungo nell’ambiente ed accumularsi  nel grasso dell’uomo e  degli animali, entrando così  nella catena alimentare.

Quali sono quindi le principali differenze tra diossine e PCB?
Le diossine sono sostanze  che si  formano, come prodotti indesiderati in modo non intenzionale, dai processi termici di tipo industriale; i PCB, invece, sono sostanze prodotte per l’utilizzo tecnico e devono ancora essere smaltiti.

Quali sono le fonti di esposizione per l’uomo e come arriva nella catena alimentare?
L’uomo può essere esposto in seguito a produzione accidentale della sostanza  nel corso di cicli lavorativi industriali e  successiva contaminazione degli alimenti, dell’acqua o del latte (contaminazione ambientale).
Il consumo di cibi contaminati da diossine e PCB è la fonte principale di accumulo nel nostro organismo: sia negli animali che nell’uomo, infatti, queste sostanze  vengono immagazzinate e trattenute dal tessuto adiposo. Alcune fasce di popolazione, quali  neonati lattanti o consumatori di diete ad alto contenuto di grassi nelle zone altamente contaminate dal rilascio ambientale, sono maggiormente esposte ad alti tassi di queste sostanze.

Quali alimenti sono “a maggior rischio diossina”?
Il rischio può essere variabile in relazione all’origine dell’alimento. La carne, le uova, il latte, i pesci d’acquicoltura possono essere “inquinati” da diossine provenienti dall’alimentazione animale. Tale tipologia di contaminazione può essere legata ad una elevata concentrazione della sostanza nell’ambiente in cui gli animali vivono, o alla presenza, nelle zone in cui gli alimenti per animali vengono raccolti, di inceneritori per rifiuti o di aziende che utilizzano cicli di combustione ad alta temperatura. Altri casi  possono essere ricondotti a contaminazioni volute od accidentali ed in particolare legate all’impiego di sottoprodotti di attività industriali nell’alimentazione degli animali (oli esausti, bucce di patata, grassi estratti con solventi, fanghi di depurazione, ecc…)
Anche un’assunzione continua e prolungata di alimenti che possono presentare un contenuto di diossine e pcb relativamente alto, come farine ed oli di pesce provenienti da zone di mare inquinate, può contribuire ad aumentare l’esposizione a PCB e diossine.

Quali sono gli effetti di queste sostanze sull’uomo?
Le diossine ed i PCB sono sostanze altamente tossiche che provocano innumerevoli disturbi sia all’uomo che alla natura.
Si è dimostrato che tali sostanze possono essere responsabili di processi patologici a carico di diversi organi ed apparati tra cui:

  • cute (cloracne); 
  • sistema immunitario (azione immunotossica);
  • sistema riproduttivo (riduzione del numero di spermatozoi, malformazioni genitali, endometriosi);
  • sistema endocrino (maggiore incidenza di diabete);
  • sistema nervoso (disturbi dell’apprendimento).

E’ certo inoltre che l’esposizione alla diossina predispone fortemente le cellule alla trasformazione neoplastica (azione cancerogena).

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Cosa dice la legislazione vigente relativamente alle diossine negli alimenti?
Il Regolamento del Consiglio 315/93 dell’ 8 Febbraio 1993 stabilisce il divieto di immissione sul mercato di alimenti  contenenti contaminanti in quantità non accettabile;
Il Regolamento CE 2375/2001  definisce i tenori massimi di diossine per alcuni alimenti di origine animale.

…e relativamente ai  mangimi destinati agli animali?
La Direttiva del Consilio 1999/29/EC del 22 Aprile 1999 sulle sostanze indesiderabili e prodotti nella nutrizione degli animali prevede che le materie prime ed i mangimi possano essere messi in commercio soltanto se "sani, genuini e mercantili". Le materie prime per alimenti animali ed i mangimi possono essere considerate di qualità "sana, genuina e mercantile" se il livello di diossine non rappresenta un rischio per la salute dell’uomo e degli animali.

La vendita dei PCB è proibita?
La produzione e l’uso dei PCB è stata proibita dal 78’  con Direttiva 76/769. A causa dell’uso generalizzato e diffuso nel passato di grandi quantità di PCB, tuttavia, queste sostanze si ritrovano ancora oggi nelle apparecchiature elettriche, nei prodotti plastici, nel settore delle costruzioni e nell’ambiente. Entro la fine del 2010 tutte le apparecchiature contenenti PCB dovranno essere messe fuori servizio (Direttiva del Consiglio 96/59/EC).

Perché le diossine non sono proibite?
Queste sostanze non vengono prodotte intenzionalmente, sono contaminanti ubiquitari e la loro formazione è frequentemente inevitabile come intermedi di diverse lavorazioni.

Quali sono i dati sulle contaminazioni da diossina in Piemonte?
In Val Susa è  emersa la presenza di rilevanti concentrazioni di PCB nelle polveri di abbattimento dei fumi di acciaierie del territorio. Dati della Regione Piemonte di gennaio 2005 effettuati su partite di latte hanno evidenziato la presenza di diossina in campioni di  5  allevamenti con valori superiori alla norma secondo i limiti massimi consentiti dal Regolamento Cee 2375/2001 e in 6 di altri allevamenti con livelli di azione per i quali è opportuno adottare misure di riduzione o di eliminazione.

Come limitarne  l’assunzione con gli alimenti?
La tossicità di queste sostanze è correlata alla quantità accumulata nell’organismo durante la vita. Questo fenomeno è detto bioaccumulo e fornisce una misura del reale livello di contaminazione nell’organismo. È per questo motivo che, per evitare un eccessivo accumulo di sostanze nocive nell’organismo eventualmente presenti in qualche alimento, sarebbe opportuno preferire un’alimentazione quanto più possibile diversificata. Gli alimenti di origine animale prodotti nel nostro paese garantiscono in genere un livello basso di PCB e DIOSSINE in quanto l’alimentazione del bestiame non prevede tradizionalmente l’impiego di sottoprodotti derivanti dall’industria.

Come evitare ulteriori contaminazioni?
Oggi probabilmente il pericolo più immediato è la contaminazione dei pascoli e dei mangimi destinati all’alimentazione animale.
Il problema è presente soprattutto nei pesci allevati dove vengono ancora in alcune realtà riutilizzati gli scarti della lavorazione per i mangimi. Questo comporta un reinserimento in circolo dei PCB presenti con un progressivo accumulo nelle carni. I controlli effettuati dal servizio veterinario dell’ASL8 hanno rivelato in numerosi campioni di pesce allevato la presenza di PCB superiore ai limiti consigliati (non esistono al momento limiti di legge). In questi casi è stata effettuata l’immediata comunicazione alle autorità competenti e alle ditte di provenienza, per consentire l’adozione di misure finalizzate a ridurre il rischio.
L’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare con sede a Parma) ha in una recente raccomandazione richiesto l’adozione di adeguate misure che permettano di ridurre l’impatto di materiali a più alta contaminazione,  come ad esempio la farina e  l’olio di pesce. L’obiettivo può essere raggiunto utilizzando alimenti per animali non contaminati o poco contaminati, oppure riducendo il livello di contaminazione, per esempio con processi di decontaminazione/purificazione delle materie prime da impiegare.

Valentina Marotta

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