20 agosto 2024
BATTERI DEL GENERE VIBRIO NEI FRUTTI DI MARE: AUMENTANO I RISCHI A CAUSA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI E DELLA RESISTENZA AGLI ANTIMICROBICI
L’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha pubblicato recentemente uno studio che dimostra la correlazione tra i cambiamenti climatici e l’aumento della presenza di batteri del genere Vibrio nei frutti di mare. Lo studio ha inoltre evidenziato che molti di essi risultano essere resistenti agli antimicrobici.
I Vibrioni sono batteri acquatici che trovano il loro habitat ideale in acque marine costiere a salinità moderata (principalmente aree marittime a ridosso degli estuari dei fiumi). L’aumento delle temperature dei mari sta creando un ambiente di sviluppo ottimale per questi batteri, che vengono di conseguenza rilevati anche nei frutti di mare prodotti in queste aree.
Lo studio ha evidenziato la presenza di:
- Vibrio parahaemolyticus in circa il 20% dei campioni di frutti di mare analizzati (uno su cinque conteneva ceppi patogeni). Questo vibrione può causare gastroenteriti gravi anche in soggetti sani;
- Vibrio vulnificus in circa il 6% dei campioni di frutti di mare analizzati (tutti i ceppi individuati sono considerati potenzialmente patogeni). Questo vibrione può causare lievi gastroenteriti in soggetti sani e gravi in soggetti vulnerabili;
- V. cholerae non-O1 e non-O139 (vibrio colerici non agglutinanti) in circa il 4% dei campioni di frutti di mare analizzati. Questo vibrione può causare lievi gastroenteriti in soggetti sani e gravi in soggetti vulnerabili.
Risulta preoccupante per la salute pubblica anche l’elevata presenza di batteri AMR (antimicrobicoresistenti) all’interno dei campioni di frutti di mare analizzati.
Per prevenire e controllare la sicurezza dei frutti di mare è molto importante rispettare la catena del freddo lungo tutta la filiera, soprattutto quando sono prodotti destinati ad essere consumati crudi o poco cotti.
L’EFSA sottolinea che è possibile ridurre la quantità di vibrioni mediante una lavorazione ad alta pressione, l’irradiazione e l’abbattimento seguito da una conservazione a lungo termine in congelatore. Anche la depurazione dei molluschi risulta efficace nel raggiungere il medesimo obiettivo.
Per ridurre il rischio di MTA (malattia a trasmissione alimentare) è consigliabile consumare il prodotto cotto, soprattutto quando si tratta di soggetti fragili.
Lo studio evidenzia la necessità di avviare un’indagine a livello Europeo per la ricerca di Vibrio spp. nei prodotti ittici pertinenti, sia in produzione primaria che in commercializzazione, con l’obiettivo di approfondire ulteriormente l’argomento.
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