21 dicembre 2022

L’ANDAMENTO DELLE VENDITE DI ANTIBIOTICI AD USO VETERINARIO IN EUROPA CONTINUA A DECRESCERE ANCHE NEL 2021

L’Agenzia Europea per il Farmaco (EMA) ha pubblicato il nuovo report ESVAC 2021 (European Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumption) riportante l’andamento delle vendite di antimicrobici ad uso veterinario in Europa nel periodo compreso tra il 2010 e il 2021.

In generale, i dati aggregati dei 31 Paesi notificati all’ESVAC per il 2021 restituiscono una diminuzione del 4,9% nelle vendite di antibiotici rispetto al 2020 (84,4 mg/PCU rispetto a 88,8 mg/PCU), nonostante si continui a osservare una grande differenza tra i Paesi con le vendite più alte (es. Cipro con 296,5 mg/PCU) e più basse (es. Norvegia con 2,5 mg/PCU).

L’andamento dei 25 Paesi che hanno fornito i dati di vendita in modo continuativo dal 2011 al 2021 indica che le vendite aggregate (mg/PCU) sono diminuite del 46,5%. Nonostante l’Italia abbia delle percentuali leggermente superiori alla media europea di diminuzione di vendita (-53,2% dal 2010 al 2021), rimane tra i Paesi con le maggior vendite di antibiotici: nel 2021 ha registrato 173,5 mg/PCU, dietro solamente a Cipro (296,5 mg/PCU) e alla Polonia (175,5 mg/PCU). Nel 2021 in Italia, le classi antimicrobiche più vendute sono state le penicilline (33,4% del totale), le tetracicline (23,2% del totale) e i sulfonamidi (13,8% del totale).

Di seguito sono riportate, più nel dettaglio, le vendite delle principali classi di antimicrobici in Italia:

  • Cefalosporine di 3° e 4° generazione: le vendite sono diminuite del 63,3% nel decennio 2011-2021. Nel 2021, sono state pari a 0,13 mg/PCU, in linea con il dato dei 31 Paesi;
  • Fluorochinoloni: le vendite sono diminuite del 46,3% dal 2011 al 2021 e nel 2021 sono state pari a 1,2 mg/PCU, un valore inferore a quello aggregato dei 31 Paesi nello stesso anno (2,4 mg/PCU);
  • Polimixine: le vendite sono diminuite del 97,9% nel 2021 rispetto al 2011 e sono state pari a 0,65 mg/PCU, mentre nello stesso anno per 25 Paesi aggregati sono state pari a 2,2 mg/PCU;
  • Altri chinoloni: le vendite sono diminuite del 95,2% nel 2021 rispetto alle vendite del 2011 e sono state di 0,7 mg/PCU, mentre le vendite aggregate per i 25 Paesi sono state di 0,2 mg/PCU.

Risulta interessante il dato sulle vendite in rapporto alle categorie AMEG (Antimicrobial Advice Ad Hoc Expert Group dell'EMA) che mostra come la maggior parte delle vendite di antibiotici ad uso veterinario nel 2021 in Italia siano state quelle di farmaci di categoria AMEG D (Prudenza), pari al 72,1% delle vendite totali.

Dal 2017, tutti gli obiettivi del Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico Resistenza (PNCAR) sono stati raggiunti. Per esempio, la riduzione del 10% dell'uso di antimicrobici di importanza critica e la riduzione delle vendite di colistina al di sotto di 5 mg/PCU. Il nuovo PNCAR (2022-2025) si concentra sui seguenti punti:

  1. Rafforzare l’approccio One Health, anche attraverso lo sviluppo di una sorveglianza nazionale coordinata dell’antibioticoresistenza e dell’uso di antibiotici, e prevenire la diffusione dell’antibiotico resistenza nell’ambiente;
  2. Rafforzare la prevenzione e la sorveglianza degli ICA (antibiotici di importanza critica) in ambito ospedaliero e comunitario;
  3. Promuovere l’uso appropriato degli antibiotici e ridurre la frequenza delle infezioni causate da microrganismi resistenti in ambito umano e animale;
  4. Promuovere l'innovazione e la ricerca nell’ambito della prevenzione, diagnosi e terapia delle infezioni resistenti agli antibiotici;
  5. Rafforzare la cooperazione nazionale e la partecipazione dell’Italia alle iniziative internazionali nel contrasto all’antibiotico resistenza;
  6. Migliorare la consapevolezza della popolazione e promuovere la formazione degli operatori sanitari e ambientali sul contrasto all’antibiotico resistenza.

Per maggiori informazioni leggi:

Il Report ESVAC

Il focus sui dati italiani