19 settembre 2022
SISTEMA DI ALLERTA RAPIDO PER ALIMENTI E MANGIMI: PUBBLICATO IL RAPPORTO ANNUALE 2021
La Commissione Europea ha pubblicato la relazione annuale 2021 sul Sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi (RASFF). Il RASFF è uno strumento efficace per lo scambio di informazioni sui rischi per la salute pubblica, diretti e indiretti, inerenti alimenti, mangimi e materiali a contatto con gli alimenti (MOCA).
A partire dal 2021 le notifiche sono condivise tra gli Stati membri attraverso una piattaforma online unica, iRASFF, gestita dalla Commissione europea. La relazione annuale riguarda pertanto tutte le informazioni condivise nell’anno, all'interno di iRASFF, tra i membri della rete del Sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi (RASFF), della rete di assistenza e cooperazione amministrativa (AAC) o della rete antifrode agroalimentare (FFN). Queste reti fanno parte di un'unica entità: la Rete di allarme e cooperazione (ACN).
Nel 2021 sono state registrate 4.607 notifiche originali, di cui 1.455 notifiche di allarme, 1.457 respingimenti alle frontiere, 1.004 informazioni per attenzione e 672 informazioni per follow-up.
Le notifiche hanno riguardato principalmente l’alimentazione umana (4.102 notifiche, 89%), mentre solo una piccola percentuale ha interessato l’alimentazione animale (236 notifiche, 5,1%) e i materiali a contatto con gli alimenti MOCA (269 notifiche, 5,8%).
Per quanto riguarda i pericoli notificati, al primo posto si segnalano i residui di:
- pesticidi (1231 notifiche, di cui 468 per l’ossido di etilene, 260 per il clorpirifos e 155 per il clorpirifos metile);
- microorganismi patogeni (863 notifiche, di queste 641 solo per Salmonella spp., principalmente in carne di pollame e prodotti derivati e in erbe e spezie);
- micotossine (450 notifiche, di cui 399 per aflatossine, principalmente in frutta a guscio).
“Frutta e Vegetali” è stata la categoria per la quale ci sono state più non-conformità (335). La maggior parte delle notifiche hanno riguardato residui di pesticidi.
L’Italia, con 389 notifiche, è, insieme al Belgio, il quarto Paese più attivo all’interno della rete, dietro a Germania, Spagna e Olanda. Le notifiche riguardanti i prodotti italiani, invece, sono state 172.
Per gli alimenti di origine nazionale il maggior numero di irregolarità è dovuto a contaminazioni microbiologiche (35%), residui di pesticidi (20,6%), corpi estranei (10,6%), allergeni non dichiarati in etichetta e metalli (6,1% ognuno), composizione (4,4%), additivi (3,9%), e micotossine (3,3%). I microorganismi patogeni più notificati sono stati Salmonella spp., Listeria monocytogenes ed Escherichia coli.
È interessante notare come nel 2021 ci sia stato un aumento di notifica (addirittura 4 volte superiore rispetto al 2019) riguardo ai residui di pesticidi. Il dato è in parte riconducibile all’evolversi della situazione sulle notifiche che hanno riguardato l’ossido di etilene dal 2020.
Si evidenzia che le notifiche originali sui materiali a contatto con gli alimenti sono più che raddoppiate rispetto allo scorso anno, passando da 123 (con una media di 138 nel periodo 2017-2020) a 269 nel 2021. Tale tendenza è una diretta conseguenza dell'azione coordinata dell'UE sui materiali plastici a contatto con gli alimenti (MOCA) realizzati con "polvere" di bambù.
L'anno 2021 ha registrato il numero più alto di scambi mai raggiunto nell'attività di ogni componente della Rete di allerta e cooperazione. Ciò dimostra il costante impegno delle autorità competenti degli Stati membri, nonostante il difficile contesto della pandemia di COVID-19, nel rilevare e segnalare le non conformità, siano esse con o senza rischio per la salute, o sospettate di pratiche fraudolente.
Per ulteriori informazioni consultare:
Il rapporto annuale RASFF sul sito della Commissione Europea