27 giugno 2022

RESIDUI DI PESTICIDI NEGLI ALIMENTI: RAPPORTO EFSA 2020

L’EFSA ha recentemente pubblicato il rapporto annuale EFSA sui residui di pesticidi negli alimenti relativo all'anno 2020.

Nel suo rapporto annuale, l'EFSA analizza i risultati sia dei piani nazionali di controllo (PN), sia del programma di controllo pluriennale coordinato dall’UE (EU MACP), in forza del quale i Paesi dichiaranti analizzano campioni dello stesso “paniere” di prodotti alimentari (lo stesso gruppo di prodotti viene monitorato ogni 3 anni).]

I DATI EUROPEI

I dati elaborati nel rapporto derivano da 88.141 campioni di alimenti (-9,3% rispetto al 2019) nei 28 Stati membri dell’UE, da Islanda e Norvegia.

Il 5,1% (nel 2019 era il 3,9%) dei campioni totali analizzati ha superato il livello massimo residuale (LMR). Il 3,6% di tutti i campioni analizzati (3.156 campioni) è stato considerato non conforme. Questo valore è superiore a quello del 2019 (2,3%), considerando l'incertezza di misurazione.

Nell’ambito del programma di controllo pluriennale coordinato dall'UE (EU MACP), per il 2020, sono stati analizzati 12.077 campioni. Gli LMR sono stati superati nel 1,7% dei campioni (209 campioni), l'0,9% dei quali (113 campioni) è risultato non conforme in base all'incertezza di misura. I campioni sono stati analizzati per 186 residui di pesticidi: 163 in alimenti di origine vegetale e 9 in alimenti di origine animale (14 residui sia in alimenti di origine vegetale che animale). 

Nell’EU MACP sono stati analizzati 12 diversi prodotti alimentari: carote, cavolfiori, kiwi (verde, rosso, giallo), cipolle, arance, pere, patate, fagioli secchi, riso integrale, segale in chicchi, fegato bovino e grasso di pollo. Poiché i 12 prodotti sono gli stessi del MACP 2017, tranne il fegato bovino, è possibile un confronto diretto sul tasso medio di superamento degli LMR tra i 2 anni, che risulta in un aumento dall'1,7% nel 2017 al 2,1% nel 2020. Tra i singoli prodotti alimentari i tassi di superamento degli MRL in aumento dal 2017 al 2020 sono stati nel riso (dal 5,1% al 6,7%), nelle arance (dall'1,1% al 2,9%), nelle pere (dall'1,3% al 2,3%), nel grasso di pollo (da uno 0% allo 0,06%), nei fagioli secchi (dal 2,3% al 4,9%), nei kiwi (dall'1,3% all'1,96% 2020) e nel cavolfiore (dallo 0,8% all'1,0%). I tassi di superamento sono invece diminuiti per le carote (dal 1,9%  all'1,2%), le patate (dall'1,2% allo 0,8%), la segale (dall'1,9% all'1,1%) e le cipolle (dallo 0,3% allo 0,2%). Il fegato bovino rimane stabile con nessun superamento degli MRL negli anni del programma 2014 e 2020.

Degli 88.141 campioni totali prelevati nel 202

fd.php?path=202206/report_pesticidi_EFSA_sul_2020_.jpg0, il 51,6% (45.521 campioni) sono stati nazionali (cioè coltivati nel Paese dichiarante), il 15,3% (13.505 campioni) provenivano da altro Paese del report (cioè coltivati in un altro Stato membro dell'UE, Islanda o Norvegia diverso dal Paese dichiarante) e il 28,4% (25.014 campioni) proveniva da Paese terzo. I campioni di origine sconosciuta (4.101 campioni; 4,7%) sono diminuiti significativamente rispetto agli anni precedenti (11,3% nel 2019 e 10% nel 2018).

Per quanto riguarda gli alimenti destinati all’infanzia, nel 91,7% dei campioni non sono stati rilevati residui quantificabili (rispetto al 97,8% del 2019) ed il tasso di superamento degli LMR è all'1,7% (1,3% nel 2019), con il 0,1% di campioni non conformi.

Per gli alimenti biologici, su 5.783 campioni analizzati, il tasso di superamento degli LMR è dell’1,5% (1,3% nel 2019), con il 0,6% di campioni non conformi.

pesticidi maggiormente rilevati oltre il LMR risultano:

  • Ossido di etilene principalmente nei semi di sesamo, pepe in grani e grano saraceno;
  • Clorati in lattuga, valeriana, pomodori e fagioli con baccello;
  • Chlordecone (vietato in UE ed inquinante organico persistente POP - Persistent Organic Pollutants), rilevato in campioni di radice di manioca (Francia d’oltremare) e uova di gallina.
  • Clorpirifos principalmente in peperoni (soprattutto dalla Turchia), foglie di vite e fagioli secchi.
  • Antrachinone principalmente in tè.

Nel 2020, il glifosato è stato analizzato da 27 Paesi dichiaranti con 14.125 campioni di diversi prodotti alimentari e 474 campioni di mangimi. I risultati hanno mostrato che nel 97,4% dei campioni (13.760), il glifosato non è stato quantificato. Nel 2% dei campioni (283 campioni) è stato quantificato a livelli superiori al LOQ ma inferiori all'LMR e in 82 campioni (0,6%), i livelli di residui hanno superato l'LMR. Il tasso di superamento è stato superiore a quello del 2019 (0,1%). Considerando l'incertezza di misura, 56 campioni (0,4%) sono risultati non conformi.

DATI ITALIANI

L'Italia ha analizzato 8.360 campioni e ha focalizzato i programmi di controllo nazionali principalmente sui prodotti di origine nazionale (l’88,91% di tutti i campioni prelevati) o UE. Per numero totale di analisi effettuate, l'Italia si colloca al terzo posto tra i Paesi europei, dietro la Germania e la Bulgaria. Considerando invece la sommatoria di tutte le analisi effettuate sui prodotti provenienti da un determinato Paese (analisi interne + analisi sui prodotti esportati svolti dalle autorità degli altri Paesi) gli alimenti italiani risultano al secondo posto per numero di controlli subiti, con 9.951 campioni analizzati, dopo la Turchia (10.815 campioni).

L’1,6% dei prodotti italiani analizzati è risultato contenere residui di pesticidi oltre i limiti di legge, con l’1% di non conformità.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO PESTICIDI NEGLI ALIMENTI

I risultati dei programmi di monitoraggio sono una preziosa fonte di informazioni per stimare l'esposizione alimentare dei consumatori europei ai residui di pesticidi. L'EFSA ha effettuato una valutazione del rischio alimentare come parte della sua analisi dei risultati, che suggerisce che è improbabile che i prodotti alimentari analizzati nel 2020 rappresentino una preoccupazione per la salute dei consumatori. Nel complesso, per la maggior parte dei campioni analizzati nel quadro dei programmi di monitoraggio dei pesticidi 2020 (EU MACP e MANCP), è improbabile che l'esposizione alimentare ai pesticidi per i quali sono disponibili valori guida basati sulla salute (HBGV) rappresenti un rischio per la salute dei consumatori dell'UE. Nelle future relazioni sui residui di pesticidi negli alimenti, le valutazioni deterministiche dell'esposizione saranno accompagnate da valutazioni probabilistiche delle singole sostanze, consentendo una migliore quantificazione dei rischi possibili e delle incertezze associate.

Leggi il REPORT EFSA 2020