08 giugno 2016

RESIDUI DI MEDICINALI VETERINARI E ALTRE SOSTANZE NEGLI ANIMALI VIVI E NEI PRODOTTI ANIMALI: DATI EUROPEI ED ITALIANI A CONFRONTO

L’EFSA ha recentemente pubblicato i risultati dei controlli svolti presso gli Stati della UE nel corso del 2014 per monitorare la presenza di residui di medicinali veterinari e di alcune altre sostanze negli animali vivi e nei prodotti di origine animale.

Le categorie di animali e prodotti di origine animale contemplati nel monitoraggio sono: bovini, suini, ovini e caprini, equini, pollame, conigli, selvaggina allevata, selvaggina cacciata, acquacoltura, latte, uova e miele.

Nel 2014, nei 28 Stati Membri dell’UE, su un totale di 425.232 campioni analizzati, ne sono risultati non conformi 1.558 (pari allo 0,37%). Tale percentuale è stata leggermente superiore rispetto ai 7 anni precedenti (0,25%-0,34%): si è registrato in effetti un aumento dei campioni non conformi per la ricerca di lattoni dell’acido resorcilico (A4), elementi chimici (B3d, soprattutto metalli) e micotossine (B3d). È stata rilevata, invece, la più bassa percentuale di campioni non conformi per sostanze vietate (A6). Per gli altri gruppi di sostanze non si evidenziano variazioni di rilievo. 

In Italia, in attuazione del Piano Nazionale per la ricerca di Residui del 2014, sono stati analizzati 40.806 campioni (pari al 9,6% di tutti i campioni sottoposti ad analisi in UE). Di questi, sono risultati irregolari per la presenza di residui 44 campioni (pari allo 0,11%).

Le percentuali di positività riscontrate nei campioni italiani sono tendenzialmente inferiori a quelle calcolate sulla media dei Paesi europei.

Sulla base dei dati contenuti nel rapporto, che evidenziano a livello europeo bassi livelli di contaminazione, il livello di esposizione dei consumatori a sostanze chimiche attraverso gli alimenti può essere considerato basso o trascurabile.

Leggi il rapporto dell'EFSA

Leggi la scheda del CeIRSA