29 gennaio 2015

RISCHI E BENEFICI LEGATI AL CONSUMO DI PESCE: IL PARERE EFSA CONFERMA EFFETTI POSITIVI MA EVIDENZIA RISCHI DI POSSIBILE ESPOSIZIONE ECCESSIVA AL METILMERCURIO IN ALCUNI PAESI TRA CUI L'ITALIA. LE RACCOMANDAZIONI DEL CEIRSA PER LE DONNE IN GRAVIDANZA.

Il Ce.I.R.S.A., alla luce del nuovo studio dell'EFSA e in attesa di studi nazionali più approfonditi, ha rivisto le proprie  linee guida per la sicurezza alimentare in gravidanza.

Nelle 2-4 porzioni settimanali di pesce ritenute utili durante il periodo della maternità e per la prima infanzia, viene ora consigliato di evitare di consumare il pesce spada, il palombo, lo smeriglio e la verdesca, limitando ad una porzione alla settimana il tonno fresco o, in sostituzione, 2 scatolette medie di tonno sott'olio. 

Il recente studio dell'EFSA, finalizzato a valutare i benefici del consumo di pesce/frutti di mare rispetto ai rischi legati alla presenza  di metilmercurio, partendo da studi precedenti e dai dati forniti dai diversi Paesi sulle scelte alimentari dei consumatori, ha elaborato alcuni scenari che evidenziano l'impossibilità di esprimere un parere generalizzato a causa delle profonde differenze nella quantità e nelle specie ittiche consumate nei Paesi considerati.  

il comitato scientifico "CONTAM" dell’EFSA ha confrontato i benefici del consumo di pesce/molluschi con i rischi posti dalla presenza di metilmercurio nel pesce e nei molluschi, in relazione al numero di porzioni di pesce consumate alla settimana. Il documento tiene conto di due precedenti pareri scientifici dell’EFSA che esaminavano, rispettivamente, i rischi del mercurio e del metilmercurio negli alimenti e i benefici per la salute di pesce/molluschi.

Il primo parere definiva una dose settimanale tollerabile per il metilmercurio di 1,3 µg per kg di peso corporeo; il secondo raccomandava un consumo settimanale di pesce compreso tra 1-2 porzioni e 3-4 porzioni per ottenere benefici sulla salute quali, rispettivamente, un migliore sviluppo neurologico nei bambini e una riduzione del rischio di coronaropatie negli adulti.   

Confermando i benefici, in particolare per alcune categorie di soggetti come le donne in gravidanza e i bambini nella fase di sviluppo, legati al consumo di pesce per l'apporto di nutrienti essenziali come la vitamina D, lo iodio, il selenio e gli acidi grassi polinsaturi omega 3, lo studio ha evidenzato che in alcuni Paesi tra cui l'Italia, le quantità e le tipologie di pesce consumate possono portare all'assunzione di metilmercurio in quantità superiore alla dose settimanale tollerabile.   Per il nostro Paese, le cause, pur tenendo conto delle riserve espresse anche dal Comitato EFSA sull'attendibilità e la confrontabilità dei dati su cui si basano le simulazioni, sarebbero imputabili ad un elevato consumo, da parte di quasi tutte le fasce di popolazione, di pesce spada, specie ittica che risulta essere maggiormente contaminata da metilmercurio e quindi in grado di introdurre nella dieta quantità di metilmercurio superiori ai limiti accettabili.   

Nonostante esistano limiti di legge che prevedono dei valori massimi le possibilità di ridurre i livelli di metilmercurio riguarda esclusivamente i pesci allevati. Nei pesci selvatici, come pesce spada, Smeriglio, Palombo, Verdesca e tonno, che risultano quelli che maggiormente contribuiscono all'apporto di metilmercurio nella dieta degli italiani, gli interventi sono legati alla riduzione delle emissioni di mercurio nell'ambiente a livello mondiale. Una notevole riduzione della produzione, dell'impiego industriale e dello scarico nell’ambiente del mercurio si è verificato negli ultimi decenni, ma questo è stato compensato da un aumento delle emissioni di mercurio legata alla combustione del carbone ed all'estrazione artigianale dell'oro. Recentemente, un trattato internazionale, la Convenzione Minamata, emanato sotto l'egida del Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP), e ratificato da delegati di 140 paesi, il 19 gennaio 2013 si è posto l'obiettivo di ridurre le emissioni di mercurio derivante da attività umane direttamente nell'ambiente.

Il Comitato conclude evidenziando l'esigenza che i singoli Paesi effettuino valutazioni del rischio per le fasce di popolazione che superano i livelli settimanali tollerabili suggerendo di ridurre il consumo di specie ittiche con un elevato contenuto di metilmercurio al fine di assicurare che il consumo di pesce svolga il ruolo positivo per la salute, riducendo al tempo stesso i rischi legati da un'eccessiva esposizione al metilmercurio.

Livello di presenza di metilmercurio nei prodotti ittici

Nuove indicazioni per la sicurezza alimentare in gravidanza del Ce.I.R.S.A.

Rapporto EFSA 2015