24 febbraio 2011

IL SISTEMA DELLE ALLERTE: UNA TUTELA PER IL CITTADINO

Le periodiche crisi alimentari che hanno investito i Paesi europei, hanno dimostrato che l'identificazione dell'origine degli alimenti è di primaria importanza per la tutela dei consumatori. La rintracciabilità, attraverso la certificazione delle diverse fasi di produzione degli alimenti, facilita il ritiro dal commercio degli alimenti considerati non conformi, o a rischio per la salute pubblica o oggetto di allerta comunitaria e consente di fornire ai cittadini informazioni specifiche su tali alimenti.
Il regolamento 178/2002 all’art. 17 sottolinea che “spetta agli operatori del settore alimentare e dei mangimi garantire che nelle imprese da essi controllate gli alimenti o i mangimi soddisfino le disposizioni della legislazione alimentare inerenti alle loro attività in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione e verificare che tali disposizioni siano soddisfatte”; sono i produttori quindi che devono garantire la possibilità di ritirare o richiamare i prodotti in modo mirato e preciso, fornire informazioni appropriate ai consumatori ed agli altri operatori del settore alimentare e consentire alle autorità di controllo di valutare i rischi e di evitare ulteriori perturbazioni del commercio.

La rintracciabilità è stata individuata dalla Commissione Europea come uno strumento per ottenere obiettivi diversi strettamente collegati tra loro:
• la sicurezza alimentare 
• l'equità degli scambi commerciali
• l'affidabilità delle informazioni fornite ai consumatori.

Settimanalmente, sul sito web della Comunità Europea si possono consultare le notifiche di allerta emanate nei paesi CE sotto forma di:
• new alert notification per i prodotti a rischio che sono sul mercato europeo.
• new information notification per i prodotti pervenuti da un paese esterno, bloccati presso l’importatore e non distribuiti sul territorio nazionale.

Si tratta di una tabella che riporta esclusivamente i dati tecnici del problema e dell’alimento/i senza fornire alcun approfondimento in grado di rendere comprensibile l’avviso da parte del consumatore. La Commissione Europea, infatti, delega il Ministero e le Autorità Nazionali  per eventuali chiarimenti in merito alle allerte presenti.

Il sistema di allerta alimentare coinvolge diverse unità istituzionali. In Italia, le ASL sono il primo e l’ultimo anello del sistema di notifica: avviano, sulla base delle competenze territoriali, il Sistema comunicando alla Regione e al Ministero le allerte alimentari in base ad una preventiva analisi del rischio, verificano l’effettivo ritiro dal mercato dei prodotti da parte delle ditte e, non per ultimo, informano i consumatori sulla natura dei rischi e le possibili conseguenze sulla salute.

Il Ministero ha invece il compito di diffondere le allerte  giunte dall’Asl o dalla Comunità Europea alle diverse Asl del territorio nazionale coordinando gli interventi ed aggregando i dati.

Il ritiro di un alimento dal commercio può avvenire a seguito di due tipologie di evenienze:
L'alimento non è conforme alle disposizioni comunitarie (o nazionali) riguardanti la sicurezza: in alcuni casi infatti, le autorità competenti preferiscono adottare il principio di massima precauzione vietando l’ingresso nel nostro paese di alimenti che  contengono delle sostanze, che per mancanza di certezze scientifiche a riguardo, potrebbero risultare potenzialmente nocive.

Un esempio pratico potrebbe essere  il recente allarme legato al colorante sudan red I- II-III, questa sostanza, non utilizzata dai nostri produttori, non è mai stata testata per possibili effetti sull’uomo (inserita nella lista 3 dell’IARC di Lione)

Gli alimenti sono conformi alle disposizioni comunitarie (o in loro assenza, nazionali) che disciplinano la loro sicurezza, ma esistono motivi per ritenere che tali prodotti siano a rischio: in questo caso, invece, esiste la certezza che l’alimento costituisce un  rischio per il consumatore, è necessario quindi evitare il consumo dell’alimento tramite un’adeguata attività da parte delle  autorità di controllo (ASL, NAS, Forze dell'’Ordine).  La presenza di batteri nocivi e corpi estranei, ad esempio, costituisce motivo di ritiro dell’alimento dal  commercio.

Lo schema n.1 mostra i rispettivi ruoli svolti dalle ASL e dal Ministero nel corso di un’allerta alimentare 

Oggi le informazioni messe a disposizione del cittadino sono principalmente fornite dai media (giornali, televisioni, ecc…) con un ruolo prevalente dei giornalisti e delle associazioni consumatori; le informazioni di natura istituzionale, invece,  risultano spesso carenti  In questo contesto è stata predisposta, in via sperimentale, questa area di informazioni sulle allerte che, oltre a riportare quanto rilevabile da numerosi siti internet,  fornisce approfondimenti riguardanti la natura dei pericoli e la presenza o meno dei prodotti sul territorio dell’ASL 8.

La necessità di fornire informazioni concrete e dettagliate, deriva dal fatto che, la disponibilità di tecniche analitiche sempre più sofisticate rende i nostri laboratori in grado di individuare tracce di sostanze che, sino a qualche anno fa, sarebbero passate assolutamente inosservate.  

Inoltre, l’evoluzione del nostro sistema agro-alimentare ha consentito, negli ultimi anni, di eliminare dalla filiera agro- alimentare, l’impiego di numerose sostanze per le quali il rapporto tra il costo (pericolo potenziale per la salute dei cittadini a fronte di un libero impiego del farmaco/pesticida/colorante/ecc…) e beneficio (indispensabilità dell'’azione, impiego da parte di alcuni settori produttivi, ecc…) risultava sbilanciato a favore del primo.

Tali scelte, nell’attuale globalizzazione, diventano anche un forte strumento di difesa delle produzioni nazionali in una competizione che vede contrapposti tra loro i produttori europei e gli stessi con i produttori dei paesi terzi.
Cittadini attenti potrebbero pertanto porsi alcune legittime domande a cui proviamo a fornire risposta preventiva rimanendo a disposizione per ulteriori chiarimenti:

D. Le allerte e le relative segnalazioni sui giornali e sui siti delle associazioni consumatori sono aumentati esponenzialmente negli ultimi anni, questo significa che gli alimenti sono più pericolosi di una volta??

R. No, è esattamente l’opposto: le tecniche di laboratorio e l’attenzione da parte delle autorità di controllo sono notevolmente migliorati e questo consente di rilevare e ritirare dal mercato prodotti anche solo sospettati di essere a rischio e quindi quanto arriva al cittadino e mediamente molto più sicuro di quanto poteva essere in commercio anche solo pochi anni fa;

D. Gli alimenti oggetto di una segnalazione e in fase di ritiro dal mercato sono sempre causa di danni se consumati??

R. Anche in questo caso la risposta è negativa; molto spesso il ritiro dal mercato avviene ad esempio per la presenza di sostanze non consentite in Europa perché non sufficientemente testate per gli effetti sull’uomo e quindi sulla base di un principio di precauzione; nei casi in cui il pericolo sia effettivo tutta la filiera e le autorità di controllo (ASL, NAS, Forze dell'’Ordine) si attivano per giungere sino al consumatore ed evitare il consumo dell'’alimento.