18 luglio 2008

FUNGHI: SAI COSA RACCOGLI?

Le condizioni microclimatiche dei mesi di settembre e inizio ottobre, hanno fornito condizioni ideali per la comparsa dei funghi nel nostro territorio. E' stata una crescita importante sia per l'elevato numero di specie fungine che per la quantità di funghi, anche commestibili pregiati come Boletus aereus, Boletus edulis e Amanita caesarea.
L’esperienza degli anni scorsi dimostra che a fianco di un gran numero di specie fungine che sono state giudicate commestibili, molte altre sono state classificate non commestibili in quanto il più delle volte i caratteri organolettici (sapore, odore, consistenza ecc.) ne fanno sconsigliare il consumo (ad es. Boletus calopus, Polyporus squamosus, Meripilus giganteus, Laetiporus sulphureus, ecc.).
Sono pervenuti anche funghi velenosi i quali contengono sicuramente sostanze tossiche che non si distruggono con il calore (tossine termostabili) ad es. Cortinarius orellanus, Lepiota helveola.  Si segnala pertanto l’opportunità, per gli appassionati cercatori, la possibilità di usufruire presso l'ASL8 del servizio gratuito di controllo della commestibilità dei funghi. 
Come ogni anno è inoltre previsto un intervento diretto da parte dei micologi per prelevare campioni di funghi sui quali effettuare un controllo di radioattività.   I funghi rappresentano un interessante indicatore ambientale di radiocontaminazione, infatti è nota la proprietà dei funghi di accumulare in particolare gli isotopi del cesio presenti nel terreno. Tale proprietà è stata confermata dalle prime analisi effettuate dal laboratorio di Milano eseguite nell’estate 1986, (anno di Chernobyl) con una notevole variabilità nei livelli di radiocontaminazione  misurati in funzione della specie e della zona di provenienza dei funghi. 
Nelle specie fungine i livelli di contaminazione indicati nel Regolamento CEE n.737/90 come tetto massimo per la contaminazione dei prodotti alimentari è di 600 Bequerel/Kg.
Dai risultati delle analisi di spettrometria gamma effettuate dal Laboratorio ARPA di Ivrea su n. 2 campionamenti di funghi freschi spontanei (Armillaria mellea) si è rilevato un valore di Cesio 137 che è da considerare come "Minime Attività Rilevabili" (MAR).