01 febbraio 2024

ARSENICO NEGLI ALIMENTI: NUOVA VALUTAZIONE DEL RISCHIO EFSA

L'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha pubblicato una nuova valutazione del rischio riguardo all'esposizione dei consumatori all'arsenico inorganico presente negli alimenti. Il documento solleva preoccupazioni sulla salute, basandosi sui risultati confermati della precedente valutazione dell'EFSA nel 2009, in cui la presenza di arsenico inorganico negli alimenti è stata considerata un rischio. La Commissione Europea aveva richiesto un aggiornamento del documento di valutazione del rischio del 2009, considerando nuovi studi pubblicati sugli effetti tossici.

L'arsenico inorganico è un contaminante che deriva sia dall’ambiente naturale che dalle attività umane, con gli alimenti come principale fonte di esposizione per la popolazione europea. I principali alimenti coinvolti sono il riso, i prodotti a base di riso, i cereali e i prodotti a base di cereali. Anche l'acqua potabile può essere un alimento a rischio, sebbene solitamente a bassi livelli.

L'assunzione a lungo termine di arsenico inorganico è stata associata a effetti avversi sulla salute umana, compresi alcuni tipi di tumore. In particolare, nella valutazione dell'EFSA, i tumori della pelle sono stati considerati l'effetto dannoso più rilevante. Gli esperti hanno concluso che la protezione contro i tumori della pelle sarà anche protettiva contro altri potenziali effetti dannosi.

L'EFSA calcola un "Margin of Exposure" (MOE) per i consumatori quando valuta sostanze genotossiche e cancerogene presenti accidentalmente nella catena alimentare. Un basso MOE rappresenta un rischio maggiore. Sulla base degli studi umani, il MOE per l'arsenico inorganico negli adulti è basso, sollevando preoccupazioni per la salute.

L'EFSA sta valutando non solo i rischi potenziali legati all'esposizione all'arsenico inorganico, ma anche quelli legati all’arsenico organico (forma comunemente considerata meno tossica e che si può trovare in pesci e crostacei). Una volta completato lo studio, saranno valutati i rischi di esposizione combinata ad arsenico organico e inorganico negli alimenti.

Il testo si conclude con raccomandazioni per ulteriori indagini, sottolineando la necessità di orientamenti dell'EFSA su:

  • l'uso dei dati umani per le valutazioni dei rischi;
  • lo studio della rilevanza delle alterazioni epigenetiche indotte dall'arsenico;
  • la ricerca sull'interazione tra alterazioni epigenetiche e genetiche;
  • l’approfondimento dei meccanismi di induzione di danni al DNA da parte dell'arsenico;
  • la comprensione dell'induzione di instabilità genomica;
  • l'esplorazione degli effetti sulla salute dell'esposizione pre e perinatale;
  • la ricerca sulle variazioni individuali nella suscettibilità alle condizioni di salute legate all'arsenico.

Per approfondire leggi la valutazione dell’EFSA.