A seguito delle prime segnalazioni di prodotti contenenti uova potenzialmente contaminate da Fipronil introdotti in Italia da alcuni dei Paesi incriminati, sono in corso i controlli da parte dei servizi veterinari delle ASL e dei NAS presso le aziende che hanno effettuato le importazioni.  Al momento non risultano essere arrivate sul territorio nazionale uova tal quali.

Si conferma il basso rischio per la salute dei consumatori mentre rimane la frode commerciale: l'impiego dell'antiparassitario vietato consentiva probabilmente agli allevatori che lo impiegavano di ridurre i costi di produzione aumentando le opportunità di competere sul mercato internazionale e quindi l'export e incrementare il guadagno.

Al fine di assicurare che l'uso di questo prodotto non sia avvenuto anche negli allevamenti italiani, il Ministero della Salute ha emanato un piano di campionamento per la ricerca del Fipronil nelle uova e nelle carni avicole che è in fase di attuazione da parte dei servizi veterinari delle ASL.

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